L’alcol ha una storia più antica della storia stessa perché non è noto quando il primo uomo, bevendo il succo di un frutto fermentato e quasi marcio, si sentì fuori di se, allegro e spensierato e ne volle bere ancora nonostante il sapore fetido di quella poltiglia.
Offrì quella poltiglia fetida ai suoi compagni di caverna e da lì cominciò tutto.
Nei millenni futuri la poltiglia venne distillata fino ad ottenere una bevanda più gradita al palato, ma sempre proveniente dalla stessa frutta ammarcita e così, oggi, ci troviamo a contare milioni di morti ogni anni per alcolismo.
E sempre oggi, il marketing delle case produttrici di alcolici recentemente hanno creato bevande alcoliche alla frutta che fanno passare i giovanissimi direttamente dai lecca-lecca a quella sostanza velenosa, ancor più per loro.
La poltiglia maleodorante si è trasformata in un’accattivante bibita profumata per attirare sempre più clienti affezionati, nonostante l’età, che presto diventeranno alcol dipendenti.
L’alcol cambia il carattere e la personalità degli adulti e addirittura impedisce al sistema nervoso degli adolescenti di svilupparsi a dovere creando dei piccoli robot che funzionano ad alcol.
Aiutare una persona a smettere di bere non è facile perché l’alcol è un vero mostro che si opporrà a qualsiasi tentativo di disintossicazione nella persona. È lui che comanda…
Bisogna innanzitutto convincere l’alcolista ad essere aiutato prima che avvengano disastri irreparabili: incidenti stradali, cirrosi epatica e tutta la gamma mortale che l’alcol causa.
Una volta aperta una piccola fessura nella coscienza di una persona vittima dell’alcol, bisogna agire per dare una risposta definitiva alla sua condizione e il programma Narconon ha questa risposta.
Gli operatori del Narconon Alfiere sono disposti a tenere colloqui a domicilio per rafforzare la decisione di chiedere ed ottenere un aiuto efficace nella loro comunità dove in cinque mesi circa quella persona ritroverà se stessa.