Smettere di fumare Crack è possibile e relativamente facile, basta che il tossicodipendente lo decida ed entri in comunità dove riceverà tutte le attenzioni del caso.
Non è possibile smettere di fumare Crack se a questo si aggiungono psicofarmaci o altre diavolerie psichiatriche che abbassano il livello di coscienza rendendo la persona uno zombie senza volontà.
Il crack, come tutte le droghe di strada e l’alcol, devono essere trattate da chi le conosce bene e non da dilettanti che fanno della loro laurea un lasciapassare per ‘curare’ tutti i mali.
Il punto di vista fa la differenza. Se sia opportuno rincoglionire un tossico con altre droghe alternative (gli psicofarmaci) oppure lo si debba risvegliare alle sue responsabilità di vita. Questo è il problema.
Il programma Narconon appartiene a questa seconda filosofia, ovvero disintossicare in modo assolutamente naturale il fumatore di crack, quindi istruirlo nelle capacità di vita che non è stato in grado di esercitare o ha mancato di esercitare quando era tossicodipendente e infine indirizzarlo a una vita responsabile ed onesta dove droghe e alcol non abbiano spazio alcuno, il tutto in un periodo di tempo di circa tre mesi.
L’unico ostacolo, a questo punto, è la volontà iniziale di intraprendere un percorso in comunità da parte del dipendente da crack, ma un centro Narconon può ovviare anche a questa barriera inviando al suo domicilio degli operatori esperti che possono abbatterla parlandogli apertamente e convincendolo a seguirli in comunità.
Una volta al centro Narconon Alfiere potrà trovare quella pace che da tempo aveva scordato, vittima dei disturbi mentali causati dal crack; tornare in se (in barba agli psichiatri che lo volevano malato mentale a vita) ed iniziare un programma che, oltre a salvargli la vita immediata, lo porterà a comprendere i vantaggi unici dell’onestà e della responsabilità.