La strada per uscire dall’eroina è al contrario, bisogna scoprire come e perché ci si è entrati e una volta trovate le ragioni eliminarle esaminandole con cura così che non possano più danneggiare una persona.
Queste ragioni possono essere molto antiche e magari non hanno niente a che vedere direttamente con l’eroina. Sono fantasmi che girano inosservati nella mente e quindi fanno scattare la molla dell’autodistruzione: la tossicodipendenza.
È abbastanza raro che un individuo inizi con l’eroina il suo rapporto con le sostanze tossiche. Probabilmente è il capolinea di una triste avventura cominciata magari a scuola con le “canne” che poi non bastano più o per placare l’ansia della cocaina.
Qualunque sia la ragione della tossicodipendenza da eroina soltanto chi ne è vittima può trovarla, perché è una ragione strettamente personale che va cercata con la massima onestà per aprire la porta della libertà, della sobrietà felice.
Il programma Narconon è lì per assistere una persona in questa ricerca e la disintossicazione naturale all’inizio del percorso serve a liberarla dai veleni a lungo assunti per poi lanciarla in piena forma su procedimenti specifici atti a fare in modo che lei stessa possa “far pulizia” nella sua mente così da liberala dai fantasmi che volevano l’autodistruzione attraverso l’eroina.
Non c’è strada più sicura dove è l’individuo stesso ad essere in comando delle procedure che lo libereranno dalla tossicodipendenza. Altri non possono perché la mente è sua e qualsiasi cosa facciano non sarà che una valutazione personale dello stato di fatto e non certo una risposta efficace che risolva la condizione.
Lo sport preferito dalla psichiatria e appoggiato dagli psicologi è “dare la colpa della tossicodipendenza a qualcun altro”, il tutto condito da potenti psicofarmaci, ma questa non è sicuramente una via sicura perché toglie all’individuo le sue responsabilità e scava la fossa alla sua onestà.