Uscire dalla cocaina non è facile e chiunque dica che può smettere quando vuole mente, sapendo di mentire, perché questa sostanza è più viscida di un pezzo di sapone bagnato.
All’inizio, magari, si presenta come un aiuto per confrontare le cose storte della vita, ma ben presto prende il loro posto e si afferma come la cosa più storta nell’esistenza di una persona.
Con più passa il tempo, con più cocaina una persona assume, meno sono le cose a cui presta attenzione fino a dimenticarsi delle responsabilità a cui è legato: famiglia, lavoro e impegni vari.
Per smettere davvero di sniffare coca ci sono sostanzialmente tre modi: la morte del soggetto, il carcere o una comunità di recupero. Non esiste “Tirerò solo nei fine settimana…” o “Mi darò una regolata…” perché la cocaina aspetterà dietro l’angolo e in un momento di debolezza (assai probabile) assalirà la persona con una doppia o con una tripla dose. I sensi di colpa, poi, faranno il resto.
Dalla cocaina si esce con i propri mezzi molto raramente, molto spesso (quasi sempre) ci vuole un aiuto robusto e determinato per abbandonare un’amante spietata, pronta a tutto per conservarsi un cliente, i suoi soldi e la sua anima.
La comunità di recupero è l’unica soluzione dove il cocainomane finalmente può ‘staccare la spina’ dalla sostanza e dall’ambiente che ormai si è trasformato in una trappola gigantesca dove ogni cosa e ogni persona lo ricaccia nel tunnel.
Il programma Narconon fornisce una disintossicazione completa e naturale a chi ha abusato della cocaina, ma è soltanto il primo passo perché ora bisogna trovare il perché la persona ne ha fatto uso in primo luogo.
Le fasi seguenti del programma sono dedicate proprio a questo e a ricostruire la vita fino a una piena soddisfazione della persona, dei suoi cari e degli amici sani.